Alexander Blog

środa, 10 października 2007

Con un annuncio che a molti è sembrato a sorpresa, Silvio Berlusconi ha comunicato che sarà lui il leader della Coalizione del Centro Destra alle politiche del 2006 e che il partito unitario si farà dopo le elezioni stesse.
Come sempre quando esterna Berlusconi c'è un florilegio di reazioni, dietrologie, supposizioni, interpretazioni.
A dimostrazione che la politica italiana è silviocentrica (un suo sbadiglio e i TG aprono: "Berlusconi si annoia, lascia la politica !") come possiamo verificare in libreria dove il reparto "politica e attualità" è ridondante di pamphlet contro Berlusconi (e Bush) che fanno la fortuna dei loro spregiudicati autori.
Così, oggi, quotidiani e "bene informati" della politica hanno detto di tutto e di più.
E si va dal "Berlusconi si candida perchè Fini e Casini sono certi della sconfitta" al "Berlusconi si candida perchè sente odore di vittoria".
C'è la delusione di chi crede nel partito unitario e c'è la soddisfazione di chi lo ha sempre osteggiato.
Non volendo "di mille voci al sonito" unire anche la nostra, ci limitiamo in questa sede a richiamare lo splendido post odierno di The Right Nation che invita a non lasciarsi travolgere dal pessimismo.
In particolare apprezziamo, perchè da noi sempre sostenuto, quanto viene scritto circa il duplice obiettivo, quella che noi chiameremmo "la politica del doppio binario": scadenza elettorale del 2006 e progetto del partito unitario per un'altra spinta verso il bipartitismo, con un partito che abbia al suo interno tutte le Destre.
Dobbiamo avere la consapevolezza che questo nostro Governo ha rappresentato una svolta nell'approccio alla politica.
La svolta c'è stata con le varie riforme della scuola, delle comunicazioni, della giustizia, del federalismo, del mercato del lavoro, la legge sull'immigrazione, le pensioni, la politica estera, la riduzione delle tasse.
Certo, ognuno di noi, in rapporto agli argomenti cui è più sensibile, avrebbe voluto che non ci si limitasse a cambiare il registro dell'approccio riformatore, ma che si tagliasse di netto con il passato.
Anch'io vorrei, tanto per dirne una, che le imposte diventassero solo proporzionali (abrogando la progressività) e mi venisse sottratto non più del 10% del mio guadagno.
Ma la politica è l'arte del possibile e se penso al passato anche recente, alla sòla che ci hanno rifilato Prodi e Ciampi con l'euro, allora dico mille volte meglio un Berlusconi prudente che uno qualsioasi dei suoi possibili antagonisti che, messi assieme, non ne fanno neppure la metà della metà.
M.F.

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